Ragusa si divide in due parti: Ragusa superiore costruita con una pianta squadrata su uno sperone di roccia circondato da ampie vallate e Ragusa Ibla ricostruita dopo il sisma sui resti della precedente città medievale, adagiata su una angusta collina.
Le due parti hanno svolto vita a se fino ai primi decenni di questo secolo, arricchendosi di numerosi edifici civili e religiosi di grande interesse artistico ed architettonico.
La visita alla città di Ragusa può iniziare dalla parte superiore che ha come caratteristica tre ponti affiancati che superano la verde vallata S.Domenica.
Il Centro Storico ha come cuore l’ampio sagrato e la Cattedrale di S. Giovanni. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1694, ad un anno dal terremoto, e durarono circa ottanta anni.
La sua larga facciata è piana e maestosa sottolineata da colonne che poggiano su alti piedistalli. In stile manieristico si alternano alle colonne finestre e portali, quello centrale è sormontato da un cappellone a mezza luna e da statue di Santi.
La torre campanaria, quadrata e massiccia, è circondata da una elegante balaustra. All’ interno la pianta è a croce latina con tre navate, cappelle laterali ed un ampio transetto. Le navate sono divise da due ordini di colonne, in tipica pietra asfaltica ragusana, con capitelli corinzi.
Da ammirare una tela raffigurante S. Filippo, la cappella del Battistero affrescata da un artista ragusano e l’organo monumentale.
Sempre nella parte alta della città interessati sono la Chiesa del Collegio di Maria Addolorata, in piazza S. Giovanni, e il ponte vecchio o dei Cappuccini datato 1835 oltre ad alcuni palazzi.
Tra questi Palazzo Zacco, all’ angolo della via S. Vito con C/so V. Veneto, i cui balconi hanno mensole intagliate raffiguranti volti grotteschi e Palazzo Bestini, lungo il C/so Italia, noto per i mascheroni scolpiti sulle finestre.
E’ utile ricordare che da Ragusa superiore è possibile scendere a Ibla attraverso pittoresche rampe di scale che iniziano praticamente dalla Chiesa di S. Maria delle Scale che all’ esterno, della primitiva costruzione Normanna, antecedente al terremoto, conserva un portale ed un pulpito ai piedi del campanile.
Delle tre navate interne, due sono barocche, una è in stile gotico catalano con 4 arcate e strombature finemente lavorate.
Di scuola gaginiana il bassorilievo datato 1538 raffigurante il “transito della Madonna” ubicato in una cappella.
Appena giunti ad Ibla, per le scale o per via Mazzini, spicca il Palazzo della Cancelleria che ha portone e balconi intarsiati.
A fianco, il campanile con piastrelle colorate della chiesa di S. Maria dell’ Idria la cui facciata si trova al culmine della salita Commendatore.
Questa Chiesa, costruita nel 1639, apparteneva al potente ordine dei Cavalieri di Malta il cui stemma è scolpito sul portale principale. L’ interno è fastoso, gli altari hanno differenti decorazioni di colore bianco.
Il Palazzo Casentini che fa da angolo alla “Salita” è un tipico esempio del Barocco Siciliano con paraste, capitelli corinzi e festoni.
In un angolo è scolpita la statua di S. Francesco Di Paola che cammina sulle acque. Di grande valore artistico sono le mensole dei balconi che raffigurano varie scene della vita di ogni giorno come quella dei “girovaghi” o “dell’ osteria”, alternate a mostruosi mascheroni.
Nella piazza “degli Archi” sorge la chiesa del Purgatorio la cui facciata è costruita in cima ad una scalinata racchiusa da artistica cancellata.
Notevole all’ interno, una tela che rappresenta le “Anime del Purgatorio”.
Il campanile, arretrato nei confronti del prospetto, è raggiungibile dalla strettissima “Salita dell’orologio” che dà accesso anche allo spiazzale di Palazzo Sortino-Trono, uno dei più mirabili esempi di architettura barocca.
La sua facciata è abbellita da capitelli corinzi e da balconi scolpiti. Questa parte è forse la più caratteristica di Ibla con viuzze silenziose, scalinate, archi e passaggi angusti.
La via del Mercato che costeggia un’ampia vallata, porta fino in piazza Duomo, dominata dalla chiesa di S. Giorgio tra le più belle del barocco, non solo ibleo.
Il Duomo la cui costruzione fu iniziata nel 1739, su disegno di Rosario Gagliardi, offre un incredibile effetto scenografico poiché sorge in cima ad una ripida scalinata. La facciata è in tre ordini covessi al centro con colonne e statue ai lati. La cella campanaria è in alto sormontata da una cuspide e dalla croce.
La cupola è neoclassica, alta oltre 40 metri e poggia su 16 colonne. La scalinata è circondata da una ferriata di gran livello artistico. I portali sono decorati finemente.
L’interno è a tre navate con colonne e capitelli corinzie. Le cappelle laterali sono decorate con pregevoli tele quali “l’Immacolata”, “l’Angelo custode”, “San Giorgio” e “il Riposo in Egitto”. Quest’ultima opera è del Guerci.
L’abside ha una vasta vetrata istoriata che rappresenta i “Martiri di S. Giorgio”. Una grande scultura di S.Giorgio con altri Santi si trova in sacrestia. Il tesoro è composto da monili in oro ed in argento, parametri sacri e da un reliquario in argento noto come “La S. Cassa”.
La piazza del Duomo è circondata da palazzi neo-classici e barocche termina con una fontana ed il Circolo di conversazione il cui salone ha il soffitto dipinto. Il palazzo Donnafugata lungo la vai XXV Aprile, si fa notare soltanto per la impotente semplicità ma all’interno è davvero splendido.
Appartenente al barone Arezzo conserva stanze con arredamenti originali del secolo scorso. Eccezionali sono la pinacoteca con tele di grandi pittori come Querci, Ribera ed Antonello da Messina, a cui viene attribuita una delicata “Madonna con bambino”, e la collezione di vasi cinesi.
Purtroppo il palazzo non è visitabile.
Più in basso, nella piazza Pola, anche la chiesa di S. Giuseppe attribuita al Gagliardi, presenta una facciata in stile barocco, slanciata ed abbellita da statue. L’ interno invece è a forma ovale con altari, rivestiti da vetri colorati, lungo le pareti.
Di buona fattura una tela raffigurante la “Sacra Famiglia”del 700 e l’affresco della volta con la “Gloria di S. Benedetto”. A pianta ovale anche la chiesa di S. Tommaso sulla via XXV Aprile in direzione dei giardini iblei. L’ interno è arioso e ricco e conserva il capolavoro di Vito D’Anna la “Vergine del Carmelo” e una fonte battesimale in asfalto eseguita nel 1545.
I “Giardini” che si affacciano sulla vallata dell’ Irminio racchiudono tre chiese una delle quali, la chiesa del Rosario, è ormai cadente ma ha un bel campanile con piastrelle policrome.
Delle altre, S.Giacomo ha la navata centrale antecedente al 1693 e presenta un soffitto decorato ed un prezioso crocifisso ligneo del 600.
La chiesa dei Cappuccini è invece ben conservata con il tetto a capriate e vi si può ammirare un eccezionale trittico raffigurante la “Madonna tra gli angeli e i santi” firmato da Pietro Novelli.
A fianco dell’ingresso dei Giardini Iblei è visibile, dietro una cancellata, il portale laterale dell’ antica chiesa di S. Giorgio. E’ un bellissimo portale gotico-catalano (unico resto della grande chiesa dedicata al Santo distrutta per intero dal terremoto) che ormai viene considerato un po’ il simbolo della città.
Le sue strombature sono artisticamente intagliate e scolpite, nella lunetta centrale c’è il Santo che uccide il drago. Ai lati sono raffigurate le aquile aragonesi.
Risalendo verso il centro di Ibla, sul ciglio della vallata di S. Leonardo, si trova la chiesa di S. Francesco all’ Immacolata.
La costruzione risale alla metà del 600 ma subì notevoli danni nel 1693. Il campanile è per metà barocco mentre in alto si può ammirare un ricostruito portale duecentesco.
L’interno è a tre navate con tele dipinte dal ragusano Manoli, una lastra tombale, in marmo, porta la data del 1577.
Da citare sono ancora la chiesa di S. Antonino con portale gotico resto dell’antica costruzione, la chiesa del Signore Ritrovato e la chiesa della Madonna delle Grazie.
Tra i palazzi, quello della famiglia La Rocca, alle spalle del Duomo, con sei balconi dalle mensole scolpite. Vi sono raffigurati angeli, amorini, una donna con bambino, un suonatore di mandola e le caricature di alcuni nobili locali del tempo.
Palazzo Di Quattro ha un lunghissimo balcone ed il cortile con la scalinata a rampe incrociate e infine Palazzo Battaglia che ha una particolare decorazione che racchiude il portale, una finestra ovale e il balcone con artistiche inferriate.
Sulla cima del colle di Ibla, dove una volta sorgeva il castello di Chiaramente, a fianco dell’ex distretto militare, si può ammirare lo stile liberty della Villa Arezzi costruita nei primi anni di questo secolo. Infine delle antiche mura della città resta in piedi la porta Walter.
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Una Favola!
Un'ottima accoglienza e un posto davvero magico! A presto!
Davide e Luisa
Che posto!!!
E' stato un piacere soggiornare in questo splendido posto! Grazie!
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